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mercoledì 8 luglio 2020

Nanortalik: il "luogo degli orsi polari"

Nanortalik è la decima città più grande della Groenlandia e la più meridionale dell'isola,
Questo abitato è circondato da un intricato sistema di fiordi profondi, piccoli boschi, praterie, aspre scogliere di montagna, che suggeriscono una natura molto simile a quella visibile lungo la costa orientale della Groenlandia, e lambito da un'immensa distesa di ghiaccio marino in continuo movimento appena fuori dal porto. Qui vivono circa 2.200 persone (in Groenlandia infatti una città è considerata tale quando conta più di 1000 abitanti) che trovano impiego nelle principali attività locali: la caccia alle foche, la pesca, il servizio turistico e l'amministrazione locale.
Si arriva a Nanortalik prendendo l'elicottero dal vicino villaggio di Narsarsuaq e dopo un lento ed emozionante sorvolo sui fiordi si viene ricevuti da un'atmosfera accogliente e amichevole. Come dicono i groenlandesi "Quando si raggiunge Nanortalik, è come tornare nella casa della propria infanzia" e se si va a Nanortalik per esplorarne le montagne selvagge "si ritroverà la città natale che non si sapeva di avere".
Un posto silenzioso e freddo, ma circondato da una Natura potente che lo sguardo abbraccia da est, dove si ergono numerose catene di picchi talmente aguzzi che sembrano bucare il cielo, a ovest dove galleggiano enormi strati di ghiaccio marino popolati da selvatici artici.
Questo piccolo centro dove le case dai colori vivaci fiancheggiano le strade, immense vette montuose si innalzano in lontananza e iceberg galleggiano nella baia, trae il proprio nome dall'orso bianco. Nanortalik infatti significa "luogo degli orsi polari", a testimonianza di quanto questa remota parte di territorio danese situato tra l’oceano Atlantico del Nord e il Mar Glaciale Artico, sia da sempre frequentata dai grandi plantigradi bianchi, che a buon diritto sono rappresentati sullo stemma cittadino.

Il bianco candido del ghiaccio, però, non è l'unico colore presente in città: tutti i colori dell'arcobaleno sono scesi su Nanortalik, perché i locali nel tempo hanno dipinto le loro case in verde lime, magenta, arancio brillante, azzurro e lavanda. In origine, questo stile vivace aveva un uso pratico e indicava la funzione di un edificio: gli edifici commerciali erano rossi, gli ospedali gialli, le stazioni di polizia nere, la compagnia telefonica verde e le fabbriche di pesce blu.


Nanortalik si trova alla foce del Fiordo Tasermiut lungo circa 75 chilometri, un fiordo la cui naturale bellezza è capace di attirare scalatori, kayakisti ed escursionisti da tutto il mondo, attratti dalle imponenti e spettacolari pareti verticali che formano la cosiddetta “Patagonia Artica” indicata come una delle dieci meraviglie del mondo nelle guide Lonely Planet.
Altra piccola e inaspettata meraviglia è il Museo Nanortalik, esposizione a cielo aperto ospitata nell'area portuale, che rende omaggio all'era delle esplorazioni polari e alla cultura norrena. Antiche case coloniali divengono scrigno di un tesoro composto da copie di abiti vichinghi in stile Herjolfsnæs, da una collezione di kayak e umiak risalenti al 1440 (scoperti nel 1948 dall'esploratore Eigil Knuth e tra i più antichi trovati in Groenlandia) e da riproduzioni di tende e di case della civiltà Inuit.

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