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martedì 4 agosto 2020

Le Parole dell'Avventura: UMIAK

La storia dell'esplorazione artica non sarebbe stata la stessa, se gli uomini che a più riprese si avventurarono fino ai limiti del mondo conosciuto, non avessero utilizzato le stesse imbarcazioni che i popoli nordici inventarono per vincere la resistenza dei ghiacci. 

L'umiak è una tipologia di barca antichissima, risalente ai tempi dei Thule, i progenitori dei moderni Inuit canadesi (1000-1600 d.C), tipica dell'Artico centrale della Groenlandia, dell'Isola di Baffin, dei territori del Labrador, dell'Alaska e della Siberia orientale.
Fino a tempi recenti, l'umiak, che significa imbarcazione, in pelle, aperta in lingua Inuktitut, è stata il principale mezzo di trasporto estivo per gli Inuit che abitavano sulle coste, utilizzato per lo spostamento delle famiglie nelle zone di caccia stagionali e per le battute di caccia alla balena.
Poteva contenere più di venti persone e trasportare diverse tonnellate di merci; era lunga da sei ai dieci metri e larga, nella parte centrale, più di un metro e mezzo. Il telaio era costruito in legno, o utilizzando ossa di balena, e nascondeva ancoraggi fatti in corno o legno che tenevano insieme la barca. Sul telaio venivano distese pelli di foca barbata (Erignathus barbatus) o di tricheco (Odobenus rosmarus) le quali, cucite insieme e allungate asciugavano attorno al telaio, fasciandolo strettamente.
Il fondo era piatto, senza chiglia, ed entrambe le estremità erano normalmente appuntite. L'umiak era anche usato nell'Artico orientale, ma quasi esclusivamente come mezzo di trasporto. Era infatti la barca di famiglia, la cosiddetta barca delle donne, a bordo di cui venivano affrontati i lunghi viaggi estivi, proprio perché la si riteneva una barca agile, ma in grado di caricare armi e provviste, bambini, cani, tende e vestiti.
Il sistema di navigazione era piuttosto semplice: un anziano seduto a poppa controllava il timone, mentre le donne, imbracciando le pagaie, remavano e scandivano la vogata a suon di canzoni tradizionali. Quando il vento lo permetteva si preferiva navigare a vela, montandone una sull'albero posto a prua. 
Gli uomini seguivano la rotta dell'umiak pagaiando in parallelo sui loro kayak, e all'arrivo si rovesciava l'umiak sulla spiaggia, utilizzandolo come rifugio temporaneo.

Un gruppo di Copper Inuit o Kitlinermiut a bordo di un umiak a Port Epworth

Gli umiak al giorno d'oggi vengono usati raramente, poiché sostituiti da imbarcazioni a motore che ne ricordano la forma e il design tradizionali. 

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