Il 16 agosto del 1896 George Carmack, Skookum Jim Mason e Dawson Charlie, risalendo il fiume Klondike, scoprirono casualmente dei ricchi filoni auriferi nel Rabbit Creek, un corso d’acqua nella valle del fiume Yukon. La storia ormai li ha riconosciuti come gli iniziatori di una delle più grandi corse all'oro mai avvenute, che spinse circa 100.000 individui a mettersi in viaggio verso gli insidiosi territori del Canada nord-occidentale e dell’Alaska, con il solo desiderio di trovare l’oro e di arricchirsi a dismisura. Una frenesia che accomunò masse di disperati e folle di professionisti, scrittori, fotografi, giornalisti, un sogno d’avventura e di libertà che trasformò questa gente nei pionieri della cosiddetta “Febbre del Klondike”.
Gran parte degli storiografi ha però omesso un particolare importante, per non dire essenziale, e cioè la presenza di un quarto componente del gruppo: una donna.
Kate Carmack, moglie di George, secondo quanto tramandato dalle comunità indigene locali, sembrerebbe aver trovato la prima pepita d'oro, oltre ad aver svolto un ruolo fondamentale nella spedizione.
Kate, il cui vero nome era Shaaw Tláa era una indigena canadese Tagish che aveva perso marito e figlia durante un’epidemia di influenza. Sua madre la incoraggiò a sposare il marito della sorella defunta, un uomo bianco di nome George Washington Carmack, che nel 1887 si era messo in società con il fratello di Shaaw Tláa, Keish, conosciuto come Skookum Jim Mason e con suo nipote Káa Goox, noto come Dawson Charlie, per indagare il sottosuolo alla ricerca dell’oro. Il matrimonio tra i due fu presto celebrato, Carmack le diede il nome di Kate e la donna iniziò a viaggiare con i tre uomini. Per i successivi sei anni, la coppia visse nella regione di Forty Mile dello Yukon, dove George cacciava e Shaaw Tláa cuciva abiti invernali, guanti e mukluks (morbidi stivali indossati dai locali, tradizionalmente fatti di pelle di caribù) da rivendere ai cercatori d’oro, ricavando così il necessario per mandare avanti la famiglia. Nel gennaio 1893, Kate diede alla luce una bambina, Graphie Grace Carmack, e tre anni e mezzo dopo avvenne la scoperta dell’oro nel Rabbit Creek, oggi noto come Bonanza Creek, che fruttò alla coppia la bellezza di 100.000 dollari.
Gli anni a seguire furono complessi e dolorosi: George, esaltato dall’improvvisa ricchezza, cercò di rimandare Shaaw Tláa al suo clan per poter sposare Marguerite Saftig Laimee, una donna di dubbia reputazione e proprietaria di un bordello a Dawson City. Riuscì nel suo intento perché il loro matrimonio non era stato celebrato ufficialmente e malgrado i due stessero insieme da tredici anni e avessero una figlia, la richiesta di divorzio invocata da Shaaw Tláa non poteva sussistere.
George Carmack morì a Vancouver nel 1922, Marguerite ereditò la sua ingente ricchezza e si spense nel 1949. Shaaw Tláa dopo aver perso la custodia di sua figlia Graphie Grace, tornò al suo clan Tagish e visse gli ultimi anni della sua vita grazie a una misera pensione governativa in una capanna che Skookum Jim aveva costruito per lei a Carcross.
Morì nel 1920 durante un'epidemia di influenza.
Aveva 63 anni.
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