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giovedì 10 giugno 2021

Gli "Sledging Biscuits"

Nelle spedizioni polari di Scott, Shackleton, Amundsen e di tutti gli altri grandi esploratori dell'era eroica, uno dei due capisaldi dell'alimentazione era costituito da deliziose gallette note come "Sledging Biscuits", i "biscotti da slitta", che insieme al pemmican (barrette di carne essiccata) erano considerati il carburante vero e proprio dell'esploratore.

Qui di seguito ne troverete la ricetta. A voi sbizzarrirvi su farciture e abbinamenti, sono talmente buoni e versatili da andare bene sia con il dolce che con il salato.
Buon appetito!

Ingredienti:
150 g di farina bianca
1/2 cucchiaino di bicarbonato di sodio
1/2 cucchiaino di sale
30 g di burro
acqua fredda q. b.

Amalgamare in una terrina il burro, la farina, il bicarbonato e il sale, aggiungendo acqua fino a ottenere un impasto morbido e malleabile.
Una volta raggiunta la giusta consistenza, mettere la palla di pasta su una superficie leggermente infarinata e stenderla fino a uno spessore di circa 1 cm. Ricavare quindi dei rettangoli di circa 5x7 cm. e bucherellarne la superficie con una forchetta.

A questo punto i biscotti possono essere disposti su una teglia, pronti ad iniziare il loro viaggio in forno (preriscaldato), della durata di circa 15 minuti alla temperatura di 190°C, verso la completa doratura.

mercoledì 7 aprile 2021

Il Salep

Nel centro di Atene, nel periodo invernale, i pittoreschi carretti dei commercianti di strada aspettano pazientemente che i clienti si avvicinino. Contengono tutto l'armamentario di cui hanno bisogno per fare il Salep, una bevanda calda, aromatica, dolce e densa tradizionalmente a base di zucchero, latte, cannella, zenzero macinato e polvere di tuberi di orchidea essiccati e polverizzati (noti appunto come "salep").


I venditori ateniesi sanno bene che, al di là della sua indiscutibile bontà, il Salep è bevuto anche perché ritenuto un potente rinvigorente sessuale. Questa è una credenza comune sin dal Medioevo, che per secoli è stata alla base del gran consumo di Salep, bevanda proveniente dalla tradizione ottomana, famosa anche in Germania e in Inghilterra prima dell'arrivo del tè e del caffè.


Oltre alla loro presunta influenza sessuale e riproduttiva, per secoli si è creduto che i tuberi di orchidea fossero anche dotati di numerosi poteri terapeutici e riparatori: si pensava che riducessero febbre, gonfiori e piaghe, curassero la tubercolosi, il raffreddore, la tosse e numerosi altri disturbi fisici e mentali, oltre a fornire forza e nutrizione.
Nei giorni dei lunghi viaggi per mare, si diceva che le navi trasportassero una grande scorta di Salep perché si credeva che un'oncia sciolta in due litri di acqua bollente fossero un sostentamento sufficiente a coprire il fabbisogno energetico di un marinaio in assenza di cibo.


[Bibliografia: Bulpitt, C.J. 2005. The Uses and Misuses of Orchids in Medicine. QJM 98(9):625–631. https://academic.oup.com/qjmed/article/98/9/625/1547881]

domenica 14 gennaio 2018

Lo Skrei: il merluzzo delle isole Lofoten

Il merluzzo delle Lofoten è conosciuto in tutto il mondo con il nome di Skrei.

Lo Skrei viene pescato nelle aree di deposizione delle uova, attorno alle Isole Lofoten e al Vesterålen, in un periodo dell’anno che va da gennaio ad aprile. Base dell’economia per migliaia di persone e comunità lungo la costa, la sua commercializzazione ebbe inizio a Storvågan, un tempo noto come Vagar, che fu la prima e unica città nel Nord lungo il Medio Evo.
Le enormi quantità pescate, vengono consumate fresche o appese ad essiccare per diventare stoccafissi.
I locali ritengono che lo Skrei fresco sia una vera prelibatezza e a riprova della sua bontà, negli ultimi anni enormi quantità di Skrei sono state esportate verso i mercati europei e statunitensi. I norvegesi inoltre cuociono il filetto, le uova e il fegato dello Skrei creando il Mølje, un piatto tipico in cui le parti del pesce vengono bollite separatamente e servite con patate lesse.
I pescatori con cui ho avuto modo di parlare mi hanno spiegato che i pesci appesi ad asciugare vengono tirati giù dagli essiccatoi in maggio/giugno e preparati per essere esportati verso molti Paesi europei. L’Italia pare essere attualmente il più grande esportatore di stoccafissi e non a torto, perché questo pesce già di per sé ottimo, viene dissalato in un bagno di acqua e usato in molti gustosissimi piatti, il più famoso dei quali è il baccalà.
Lo stoccafisso è un prodotto norvegese largamente esportato sin dal 1100 e rappresenta più del 80% di tutte le esportazioni della Norvegia da centinaia di anni, un’enorme fonte di guadagno che ha accompagnato e sostenuto la nascita della nazione norvegese.