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domenica 6 febbraio 2022

Riapre il Trans Bhutan Trail

Riaprirà nel marzo 2022, dopo sessant'anni di chiusura, l'antico sentiero del Trans Bhutan Trail, il tracciato che dal XVI secolo, e per diversi secoli, unì i monasteri e le fortezze della regione, consentendo il commercio e il pellegrinaggio verso i luoghi sacri. Caduto in disuso negli anni ‘60, venne chiuso di lì a poco quando il Bhutan realizzò la rete stradale nazionale.

Il Monastero di Taktsang, conosciuto anche come la Tana della Tigre, abbarbicato su di un picco montuoso nella valle di Paro (Bhutan) e lambito dal Trans Bhutan Trail / Foto di Seema Jakkarin.

Ora, per la gioia dei visitatori locali e internazionali, il Trans Bhutan Trail potrà essere nuovamente percorso grazie allo sforzo congiunto del Tourism Council of Bhutan e la Bhutan Canada Foundation (BCF); un itinerario che potrà essere affrontato sia a piedi che in bici in 28-30 giorni e che si snoda attraverso ben quattrocento siti di grande interesse storico, tra cui fortezze, monasteri e un parco nazionale.

martedì 1 febbraio 2022

Alexandra David-Neel, la prima europea nella città sacra di Lhasa

Nel 1923 due viaggiatori in cammino sulla polverosa strada per la città proibita di Lhasa, arrivarono a un bivio: sia la donna, l'esploratrice e scrittrice francese Alexandra David-Neel (1868-1969), che l'uomo, il suo giovane compagno e monaco buddista Yongden, sapevano bene che qualunque decisione avessero preso, avrebbero affrontato un grande pericolo.

La prima strada, passando per villaggi e monasteri, garantiva ai due la possibilità di trovare cibo e riparo, ma era pericolosa poiché il Tibet era vietato agli europei e Alexandra, nonostante il suo travestimento, poteva essere scoperta.
La seconda strada era un selvaggio sentiero di montagna, molto ripido che la neve rendeva ancora più infido nei tratti scoscesi ed esposti, ma la sua inaccessibilità riduceva il rischio di essere scoperti, anche se l'incontro con ladri o briganti non era del tutto da escludersi.

Per alcuni istanti i due viaggiatori esitarono di fronte alla scelta. Yongden attendeva mentre Alexandra continuava a osservare l'erto sentiero di montagna, considerandone tutta la bellezza e il fatto che pochissimi pellegrini diretti a Lhasa avrebbero scelto di percorrerlo e siccome nella sua vita Alexandra David-Neel aveva sempre preferito fare ciò che gli altri non facevano, a un certo punto spezzò il silenzio dicendo a Yongden «Prendiamo la strada di montagna»: era determinata a diventare la prima donna europea ad entrare nella città sacra di Lhasa.

«L'avventura è stata la mia unica ragione di vita», ha detto una volta Alexandra David-Neel.
In questa foto, scattata quando aveva 81 anni, indossa abiti tradizionali tibetani, circondata da alcuni dei manufatti raccolti durante le sue numerose avventure in Asia.

domenica 30 gennaio 2022

Frederick William Beechey, l'artista degli icebergs

Frederick William Beechey (1796-1856), ufficiale di marina, artista e poi presidente della Royal Geographical Society, accompagnò l'esploratore inglese William Edward Parry (1790-1855) nel suo famoso viaggio alla ricerca del Passaggio a nord-ovest, contribuendo al diario della spedizione con i suoi schizzi e le sue raffigurazioni del paesaggio artico.



L'illustrazione qui sopra ritrae la "HMS Hecla in Baffin Bay" ed è tratta dal "Journal of a Voyage for the Discovery of a Northwest Passage from the Atlantic to the Pacific Performed in the Years, 1819-20 in His Majesty’s Ships Hecla and Griper". Beechey raffigura la nave di Parry al cospetto di un iceberg torreggiante, rinchiusa e quasi schiacciata da questa formazione di ghiaccio che, sappiamo dai diari di viaggio, diede del filo da torcere all'equipaggio.
Parry fu il primo europeo a superare i 110 gradi di latitudine, divenendo il primo eroe-esploratore del diciannovesimo secolo. Le sue imprese ispirarono una delle opere d'arte più belle e maestose ispirate ai paesaggi polari, "Il mare di ghiaccio" di Caspar David Friedrich (1823-24). Introdotto nell'immaginario popolare dai racconti degli esploratori, l'Artico suscitò immediatamente un grande interesse, diventando parte del più ampio appetito romantico dell'epoca per i luoghi esotici e l'avventura.