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domenica 30 gennaio 2022

Frederick William Beechey, l'artista degli icebergs

Frederick William Beechey (1796-1856), ufficiale di marina, artista e poi presidente della Royal Geographical Society, accompagnò l'esploratore inglese William Edward Parry (1790-1855) nel suo famoso viaggio alla ricerca del Passaggio a nord-ovest, contribuendo al diario della spedizione con i suoi schizzi e le sue raffigurazioni del paesaggio artico.



L'illustrazione qui sopra ritrae la "HMS Hecla in Baffin Bay" ed è tratta dal "Journal of a Voyage for the Discovery of a Northwest Passage from the Atlantic to the Pacific Performed in the Years, 1819-20 in His Majesty’s Ships Hecla and Griper". Beechey raffigura la nave di Parry al cospetto di un iceberg torreggiante, rinchiusa e quasi schiacciata da questa formazione di ghiaccio che, sappiamo dai diari di viaggio, diede del filo da torcere all'equipaggio.
Parry fu il primo europeo a superare i 110 gradi di latitudine, divenendo il primo eroe-esploratore del diciannovesimo secolo. Le sue imprese ispirarono una delle opere d'arte più belle e maestose ispirate ai paesaggi polari, "Il mare di ghiaccio" di Caspar David Friedrich (1823-24). Introdotto nell'immaginario popolare dai racconti degli esploratori, l'Artico suscitò immediatamente un grande interesse, diventando parte del più ampio appetito romantico dell'epoca per i luoghi esotici e l'avventura.

martedì 29 giugno 2021

L'Armenia, il corridoio del Caucaso

Davanti alla sagoma bassa del Selim Caravanserai, fatto costruire nel 1332 dal principe Chesar Orbelian per accogliere i viaggiatori stanchi e i loro animali mentre attraversavano la regione montuosa del Vayots Dzor, il vento spazza il parcheggio solitario. Polvere gialla e cielo terso ci accolgono al Selim Pass, a oltre 2.300 metri di altitudine dopo una lunga serie di tornanti asfaltati che si snodano come un lungo serpente sui fianchi delle montagne. In lontananza la valle e le verdi isole dei paesi.
Cosa sognavano qui i carovanieri dell'alto medioevo, che riparavano cavalli e asini nel rifugio di questo valico isolato?

Siamo quasi nel cuore geografico di un ramo dimenticato delle Vie della Seta: il Corridoio del Caucaso, la porta nord-ovest dell'immensa rete che collega il vasto Oriente con l’Europa dell’Est e del Nord. Una zona in cui per millenni popoli differenti sono entrati in contatto, influenzandosi, ma anche invadendosi l’un l’altro.
Nel puzzle degli imperi che hanno disegnato nel corso dei secoli le Vie della Seta, l'Armenia era e resta un'eccezione: qui, tra il Caspio e il Mar Nero, nonostante i monasteri della prima cristianità abbiano favorito frequenti scambi tra Asia ed Europa, l’Armenia è rimasta ancorata alla propria lingua e alla propria fede.

Nei suoi confini attuali, nati dallo smembramento dell'URSS, la continuità di questa identità culturale e religiosa ha del sorprendente: trentamila chilometri quadrati (un’area equivalente alla Bretagna) racchiudono oggi quasi quattromila chiese e monasteri, costruiti principalmente tra il XI e il XII secolo. Dall'indipendenza e dall'esilio degli azeri l'unica moschea di Yerevan, trasformata in planetario in epoca sovietica, è oggi frequentata dai musulmani iraniani.
La storia della Chiesa d'Armenia è un miracolo? In realtà, l'Armenia è semplicemente il primo stato cristiano della storia.

Khor Virap, uno dei più importanti monasteri armeni, nei pressi del confine con la Turchia.


domenica 13 giugno 2021

Van Houten: La ferrovia Transiberiana




Figurina pubblicitaria del Cacao Van Houten, dei primi del '900, che ci conduce nelle remote regioni dell'Europa orientale e dell'Asia settentrionale, attraverso la raffigurazione di un nomade dell'Amur, regione situata nell'Estremo oriente russo, e quella dell'inaugurazione della ferrovia Transiberiana.

Chatelain e i trionfi della Compagnia olandese delle Indie orientali




"Vue Et Description De Quelques-uns Des Principaux Forts Des Hollandois Dans Les Indes" del cartografo olandese Henri Abraham Chatelain (1648-1743), pubblicata nel 1719 a Parigi.Dimensioni: 36.8 x 43.2 cm.

Deliziosa incisione in cui Chatelain raffigura i sette avamposti commerciali e le fortificazioni olandesi più importanti nelle Indie orientali all'inizio del XVII secolo: quattro vedute del porto di Batavia (Giacarta), Amboina, Ternate e Solor, insieme alla raffigurazione di tre forti.

Sette illustrazioni, corredate di dettagliate descrizioni in francese, che ritraggono alcuni dei più grandi baluardi commerciali eretti grazie alla Compagnia olandese delle Indie orientali.