Il merluzzo delle Lofoten è conosciuto in tutto il mondo con il nome di Skrei.
Lo Skrei viene pescato nelle aree di deposizione delle uova, attorno alle Isole Lofoten e al Vesterålen, in un periodo dell’anno che va da gennaio ad aprile. Base dell’economia per migliaia di persone e comunità lungo la costa, la sua commercializzazione ebbe inizio a Storvågan, un tempo noto come Vagar, che fu la prima e unica città nel Nord lungo il Medio Evo.
Le enormi quantità pescate, vengono consumate fresche o appese ad essiccare per diventare stoccafissi.
I locali ritengono che lo Skrei fresco sia una vera prelibatezza e a riprova della sua bontà, negli ultimi anni enormi quantità di Skrei sono state esportate verso i mercati europei e statunitensi. I norvegesi inoltre cuociono il filetto, le uova e il fegato dello Skrei creando il Mølje, un piatto tipico in cui le parti del pesce vengono bollite separatamente e servite con patate lesse.
I pescatori con cui ho avuto modo di parlare mi hanno spiegato che i pesci appesi ad asciugare vengono tirati giù dagli essiccatoi in maggio/giugno e preparati per essere esportati verso molti Paesi europei. L’Italia pare essere attualmente il più grande esportatore di stoccafissi e non a torto, perché questo pesce già di per sé ottimo, viene dissalato in un bagno di acqua e usato in molti gustosissimi piatti, il più famoso dei quali è il baccalà.
Lo stoccafisso è un prodotto norvegese largamente esportato sin dal 1100 e rappresenta più del 80% di tutte le esportazioni della Norvegia da centinaia di anni, un’enorme fonte di guadagno che ha accompagnato e sostenuto la nascita della nazione norvegese.